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Il Cpa a tutela dei corridori per superare la crisi
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Il mondo è stato costretto a fermarsi a causa della pandemia mondiale causata dal coronavirus, ma l’attività dell’Associazione Internazionale dei Corridori non si è interrotta nemmeno per un istante. Gianni Bugno, Alessandra Cappellotto e i loro collaboratori hanno lavorato strenuamente per difendere gli interessi delle cicliste e dei ciclisti sparsi in tutto il mondo. In una situazione di emergenza, il CPA e il CPA Women si sono dati da fare per sostenere i propri associati e confrontarsi con le altre componenti del mondo del ciclismo e non solo.

«Abbiamo stilato dei principi di trasparenza e condivisione a tutela dei corridori nelle negoziazioni con le squadre, con l’UCI abbiamo lavorato per una proficua discussione tra le parti, nonostante la gravità del momento non potevamo accettare semplicemente un’imposizione dei tagli degli stipendi da parte dei team. Con i corridori e i loro agenti abbiamo instaurato un dialogo per dare luogo a negoziazioni favorevoli per tutto il movimento e in alcuni casi abbiamo denunciato soprusi» spiega il presidente del CPA Gianni Bugno, che il 9 giugno nel corso del prossimo Consiglio del Ciclismo Professionistico chiederà un riscontro sulle trattative svolte e renderà conto ai corridori che devono convivere con ancora troppi punti di domanda legati al loro futuro.

«Stiamo rimontando in sella dopo essere caduti, da buoni ciclisti mentre stiamo contando le ferite riportate, stiamo già pedalando. Il nostro sport ci insegna a rialzarci, a sacrificarci per raggiungere l’obiettivo, a lavorare sodo e in squadra. Sono certa che da questa situazione difficile ognuno di noi avrà imparato qualcosa e per questo sarà più forte. Personalmente, come dopo due mesi abbondanti chiusa in casa mi sono emozionata la prima volta che sono potuta tornare in strada sulla mia bicicletta, così mi si stringerà il cuore al via delle prime gare, quando finalmente ci ritroveremo dal vivo con i nostri ragazzi e ragazze. Insieme faremo ripartire il ciclismo e sarà bellissimo!» aggiunge Alessandra Cappellotto, responsabile del CPA Women.

Dopo numerosi comitati direttivi e meeting online, il 29 giugno si terrà l’Assemblea Generale del CPA nella quale verrà votata ufficialmente la richiesta di inclusione delle nuove associazioni nazionali belga (BPCA), australiana (AAPC) e polacca (SKZP). «Eravamo pronti ad accogliere queste nuove realtà che abbiamo aiutato a nascere già a febbraio, ma la pandemia ci ha costretto a rimandare questo passo di cui siamo veramente orgogliosi. Ora che siamo più vicini a una ritrovata normalità possiamo riprendere il progetto di globalizzazione della nostra associazione, che vuole rappresentare tutti gli atleti e può farlo al meglio solo con il lavoro costante e diretto sul territorio delle associazioni nazionali» commenta la segretaria generale del CPA Laura Mora.

«Ritrovarci, seppur virtualmente, ci servirà anche per fare il punto sul bilancio, sull’ottimizzazione della gestione premi, sulle problematiche legate al fondo di transizione/fine carriera, sul diritto dei corridori di poter decidere liberamente sull’utilizzo dei loro dati sensibili, sul rinnovo dell’accordo paritario, sulle nuove regole sanitarie stilate in vista della ripartenza delle corse. Siamo tutt’ora continuamente impegnati nei gruppi di lavoro organizzati dall’Unione Ciclistica Internazionale per la ripresa dell’attività, il nostro obiettivo è tornare quanto prima alla normalità per garantire i contratti dei corridori e far sì che il ciclismo post pandemia sia un luogo di lavoro sicuro per tutti».

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