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Comunicato Stampa: al termine della due giorni di Salsomaggiore le associazioni del professionismo,la Lega Ciclismo e la FCI prendono un posizione comune sulla riforma del ciclismo
Comunicato Stampa: al termine della due giorni di Salsomaggiore le associazioni del professionismo,la Lega Ciclismo e la FCI prendono un posizione comune sulla riforma del ciclismo Comunicato Stampa: al termine della due giorni di Salsomaggiore le associazioni del professionismo,la Lega Ciclismo e la FCI prendono un posizione comune sulla riforma del ciclismo



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Affrontare la sfida da protagonisti, trasformare le difficoltà in opportunità

Abbiamo vissuto un anno di difficoltà dovuto alle vicende del doping e alla pesante situazione economica globale che ha avuto gravi ricadute anche sul movimento ciclistico. Squadre  e organizzatori  italiani, in un mondo sempre più globalizzato, hanno subito una contrazione delle risorse che si è manifestata anche in una riduzione delle manifestazioni del calendario italiano e della possibilità di  continuare un percorso di valorizzazione di atleti ad alto livello.

Gli incontri di questi  giorni, in cui abbiamo riunito tutte le componenti:  Assocorridori, Direttori Sportivi, Gruppi Sportivi e Organizzatori, hanno consentito di lavorare assieme, analizzando con un approccio consapevole le problematiche di un mondo che cambia sempre più rapidamente e che è legato indissolubilmente agli aspetti della comunicazione e del linguaggio.

La storia e il ruolo del ciclismo italiano, non solo nel nostro paese,  ma nel mondo, la presenza e il potenziale dei nostri giovani corridori, il patrimonio tecnico e professionale, le scelte coraggiose e lungimiranti della nostra federazione in questi ultimi anni, impongono a tutte le componenti del professionismo di accettare la sfide della globalizzazione, trasformare le difficoltà in opportunità e partecipare attivamente al cambiamento con proposte concrete e coerenti.

Abbiamo guardato con interesse alle iniziative “Manifesto per un ciclismo credibile” soprattutto perché motivano l’opinione pubblica e danno forza a chi, all’interno del ciclismo, nel mondo, si batte per l’affermazione di quei valori.

Non dobbiamo sfuggire alle nostre responsabilità a partire dalla trasparenza e chiarezza sul tema del doping .  Dobbiamo  lavorare assieme come sistema per vincere la sfida globale: la nostra forza e il nostro futuro è quello di coinvolgere le nuove generazioni in un ciclismo pulito e credibile, che selezioni il merito e che risponda alle sfide economiche in termini di sostenibilità finanziaria delle organizzazioni e di attrazione di sponsor.

Per il nostro paese e’ necessario quindi un cambio urgente delle regole  che fino ad oggi  hanno inciso sulla possibilità di competere con altri sistemi più incentivanti per il ciclismo e hanno concorso a  impedire una risposta alla bufera economica e alla sfida della globalizzazione.

Ogni ipotesi di riforma annunciata non può essere portata avanti con una deregolamentazione selvaggia e una concentrazione di potere in mano a pochi che perseguano soprattutto un obiettivo di profitto.

Come nel mondo finanziario l’assenza di regole  e di norme etiche ha portato alla crisi globale, anche nel nostro sport, una deregulation e una concentrazione delle decisioni nelle mani di pochi  e con evidenti conflitti di interesse, non possono che portare ad una crisi di sistema e ad una perdita dei valori fondanti del nostro sport.

Le riforme che si annunciano non possono riprendere ricette già bocciate dalla storia recente. Occorre che le riforme delle regole siano accompagnate da un cambiamento di governance  mondiale del ciclismo che eviti le posizioni dominanti sul mercato e dia spazio al merito che è alla base dei ogni attività umana.

Realizzando un coinvolgimento reale di tutte le componenti nelle scelte, noi proporremmo una riforma efficace e strutturale lungo queste linee.  In tal modo il ciclismo italiano sarà protagonista ancora una volta della crescita del movimento

Tutte le componenti del ciclismo convengono sulla urgente necessità di iniziative della Lega, in accordo stretto con la Federazione Ciclistica Italiana, sia per approfondire tecnicamente i contenuti delle nostre proposte sia per realizzare alleanze internazionali e sia per contrastare con gli strumenti che le leggi europee ci consentono posizioni dominanti e conflitti di interesse  sia infine per coinvolgere con una grande iniziativa l’opinione pubblica e tutti coloro che nel nostro paese amano il ciclismo.

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