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#TOTA2024: JUANPE LOPEZ TAPPA E MAGLIA A SCHWARZ
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Dopo la pioggia di Schwaz spunta il sole del sorriso di Juan Pedro Lopez. Lo spagnolo della Lidl-Trek si è regalato una gioia da ricordare in una durissima terza tappa del Tour of the Alps, 124,8 km con partenza e arrivo a Schwaz (Tirolo), che per lui ha significato il primo successo della carriera da professionista.

Mercoledì 17 Aprile, in una giornata nella Silberregion Karwendel caratterizzata fin dal mattino da pioggia e freddo, la strada ha premiato il coraggio del 26enne andaluso, salito alle cronache per 10 giorni in Maglia Rosa al Giro d’Italia 2022, che ha attaccato sulla scia di Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani) al primo passaggio sul Pillberg, e se lo è poi lasciato alle spalle sul secondo, involandosi verso un successo in solitaria.

A Schwaz, Lopez ha aggiunto anche la Maglia Verde Melinda alla sua collezione di maglie di leader, strappandola a Tobias Foss (INEOS Grenadiers), giunto terzo regolando il gruppetto degli uomini di classifica dopo una lunga e strenua difesa solitaria.

Ma la giornata ha regalato segnali importanti anche ai tifosi italiani: la piazza d’onore del 20enne Giulio Pellizzari vale una conferma importante delle doti messe in luce già lo scorso anno a Predazzo, e poi al Tour de l’Avenir.

Prima ancora, era stato Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) a segnalarsi per una lunga azione solitaria, conclusasi solo al primo passaggio sul Pillberg. Quasi 100 km di fuga a cento giorni esatti dall’inizio dei Giochi Olimpici di Parigi: Top Ganna ha la sua rotta già tracciata.

LOPEZ: “UNA DELLE GIORNATE PIU’ DURE DELLA MIA VITA”

Stanco ma raggiante per la sua prima affermazione tra i pro’, Lopez si è presentato ai microfoni della conferenza stampa del dopo-gara. È stata una delle giornate più dure della mia vita di ciclista – ha esordito. – All’inizio sentivo mani e gambe bloccate, poi sulle salite del finale ho avvertito buone sensazioni e ci ho provato. Dove vive io piove poco, e quando lo fa di solito non esco: ho provato a non pensarci, e concentrarmi sulle posizioni in salita e discesa”.

“Al primo passaggio sul Pillberg ho visto attaccare Bardet, ma non guadagnava terreno. Invece l’attacco di Pellizzari mi è sembrato più efficace e ho provato a seguirlo. Abbiamo collaborato bene e gli faccio i complimenti: è stato molto bravo”.

“Una volta tagliato il traguardo, le emozioni mi hanno travolto. Ho pensato al lavoro e alla fatica fatta per arrivare a un risultato come questo. Inoltre, arrivo da una stagione difficile, dove non sono riuscito a ripagare la fiducia del mio team a causa di problemi fisici. Grazie all’aiuto della squadra e di uno psicologo, ne sono uscito: oggi sono di nuovo felice.”

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