La Lega del Ciclismo Professionistico, attraverso il Presidente Roberto Pella e del Direttivo, esprime le più sentite condoglianze alla famiglia di Gianni Savio, personaggio garbato e sempre sorridente che eravamo abituati a veder camminare lungo il vialone d’arrivo delle gare di ciclismo.
Savio, storico team manager di ciclismo professionistico, soprannominato il Principe, ci ha infatti lasciato ieri sera. Era di Torino, aveva 76 anni ed era malato da tempo. Ultimamente le sue apparizioni alle gare si erano fatte sempre più rare.
Nella sua carriera quarantennale ha lanciato numerosi corridori poi impostisi a livello mondiale o rilanciato la carriera di corridori che sembravano fuori da grandi traguardi.
Tra questi possiamo citare Andrea Tafi, vincitore del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix, il compianto Michele Scarponi, vincitore del Giro d’Italia, e il colombiano Egan Bernal, vincitore del Tour de France e del Giro.
Savio era un esperto soprattutto del mondo del ciclismo sudamericano, dove pescava gran parte degli atleti delle sue squadre. Era stato anche commissario tecnico delle nazionali della Colombia (dove ha vinto il mondiale a cronometro con Santiago Botero nel 2002) e del Venezuela
Iniziò la propria carriera manageriale nel 1986 alla Santini-Cierre per poi passare alla Eurocar-Mosoca-Galli. Aveva ereditato la passione per il ciclismo dal nonno materno Giovanni Galli, campione italiano tra gli indipendenti a inizio Novecento. Tra gli altri corridori che sono passati nella sua squadra Davide Cassani, Nelson Cacaito Rodriguez, Franco Pellizotti, José Rujano e Mattia Cattaneo.
Pietro Illarietti