La tragica scomparsa di Felice Gimondi ha lasciato il segno nel mondo del ciclismo. E questo mondo, dopo i tanti messaggi di dolore e cordoglio, si sta già muovendo per diverse iniziative ispirate alla sua memoria e ai suoi successi in bicicletta che hanno fatto appassionare migliaia di tifosi. “Gli sarà dedicato il Giro di Lombardia di sabato 12 ottobre – spiega Mauro Vegni, direttore della corsa rosa –. Nemmeno a farlo apposta, scatterà dalla sua Bergamo per concludersi a Como. Già l’anno scorso Felice aveva dato il via, quando aveva incontrato e abbracciato il campione del mondo Alejandro Valverde. Non vedo una occasione migliore o più giusta per ricordarlo nella sua città e tra la sua gente. Un campione popolarissimo, amato da generazioni di tifosi, ma sempre molto schivo. Quando saliva sul palco e parlava della sua storia, invece, uscita un altro personaggio. La sua forza d’animo, anche la sua parte ironica e divertente. Sembrava burbero, ma aveva una grande umanità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda le parole di Paolo Bellino, amministratore delegato e direttore generale di Rcs Sport: “Io giocavo in spiaggia con la sua biglia e quando la prendevi, vincevi. Sempre. Perchè Gimondi era un vincente. Facevamo la battaglia per avere la sua pallina. Lui era un simbolo di quell’Italia degli anni ’70-’80 che vinceva. Lo metto assieme a miti come Adriano Panatta o Pietro Mennea, i più grandi di quell’epoca e punti di riferimento non solo a livello di sport. Penso a loro come alfieri della nostra società e cultura, l’immagine migliore dell’Italia in giro per il mondo. Ogni volta che ho parlato con lui ho incontrato un grande uomo”.