Piacevolissima e riuscitissima serata, un tutto esaurito, ieri a Varese, nella scenografica ambientazione di Villa Recalcati, sede della Provincia e di molti enti culturali che diffondono e difendono storie e personaggi di Varese e provincia.
Al proscenio delle molteplici iniziative del premio Piero Chiara , il grande scrittore di Luino, vero appassionato di ciclismo che nei suoi commenti televisivi Rai degli anni ’60 sul Giro d’Italia si rifaceva sempre alle memorie ed alle citazioni di Piero Zanzi – corridore e ciclista molto noto a Varese – Gianni Mura.
Il noto giornalista che Gianni Brera, subito ai suoi esordi a La Gazzetta dello Sport a metà degli anni ’60 definì – con vera preveggenza – “giovin poeta” – contornato dal collega Francesco Pierantozzi, altro varesino, voce del ciclismo di Sky, da Luca Crovi, conduttore e critico in varie emittenti e figlio dello scrittore Raffaele Crovi con la “colonna sonora” di Claudio Sanfilippo, scrittore e cantautore.
Ciclismo, biciclette, corse ma, soprattutto, uomini ed atmosfere del ciclismo che la firma di Repubblica interpreta e rende con la sua inimitabile scrittura, aldilà di ogni nuova tecnologia. Basti, per tutte, la definizione – diritti d’autore a Gianni Mura – che solo il ciclismo non considera un vigliacco chi va in fuga. In platea, fra molti personaggi del giornalismo e del ciclismo varesino, con Mr. Shimano e presidente ACCPI Amedeo Colombo e signora Caterina, Ottavio “Tai” Missoni con la moglie Rosita, un giovanile novantunenne, grande azzurro dell’atletica, titolare del celebre marchio, e amico di sempre di Gianni Brera e, quindi, per eredità ed affinità, di Gianni Mura.
Due ore “volate” ad una media altissima. Piena soddisfazione per Bambi Lazzati, responsabile del Premio Chiara ma, soprattutto, per i presenti partecipanti al dibattito.
Giuseppe Figini
|