Con il successo di Primoz Roglic alla Vuelta a España e di Lisa Brennauer alla Ceratzitz Challenge by La Vuelta si è concluso il calendario strada World Tour 2020. Il mondo del ciclismo, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia globale di Covid-19, è riuscito a salvare la stagione grazie all’impegno di tutte le componenti che ne fanno parte.
Cyclistes Professionnels Associés è riconoscente verso tutti gli stakeholders, come confermano le parole del presidente del CPA Gianni Bugno: «Abbiamo vissuto momenti delicati con gli organizzatori in alcune corse, ma abbiamo ammirato il loro impegno e coraggio nel non fermarsi nonostante le difficoltà dell’emergenza mondiale che stiamo vivendo e a nome di tutti i corridori oggi voglio ringraziarli».
Anche se questo inverno sarà più complicato dei precedenti l’attività tra pista e ciclocross non si ferma e mentre ciclisti e cicliste pedalano in ogni angolo del pianeta, i loro rappresentanti continuano a lavorare per migliorare la professione dei corridori. «Ci stiamo confrontando in numerosi gruppi di lavoro con UCI, organizzatori e squadre per una stagione 2021 all’insegna della massima sicurezza – continua Bugno – e sono fiducioso che otterremo ottimi risultati. Tutte le parti del ciclismo sono concentrate a non fermarsi e per spiccare un definitivo salto di livello serve il contributo di tutti. È in momenti come questi che occorre essere uniti e costruttivi per far fronte alle difficoltà e uscirne insieme, senza divisioni. Vorrei fare un appello anche ai media affinchè venga promossa un’informazione responsabile, etica e che serva a creare valore e non a dividere in una fase così delicata».
Il presidente del CPA, in riferimento ad alcune notizie diffuse recentemente circa la nascita di un nuovo movimento sindacale, aggiunge: «Non è mio compito giudicare, quel che è certo è che manager e procuratori per la natura della loro professione e del loro personale profitto rappresentano solo i corridori sotto la loro ala. Il CPA invece vuole rappresentare tutti i corridori allo stesso modo. Grazie al CPA e al CPA WOMEN tutti i ciclisti e le cicliste hanno la stessa voce. Il CPA è composto da associazioni nazionali democratiche, per lo più fondate da ex corridori. È il miglior modo per essere vicini agli atleti nei singoli contesti nazionali e il nostro ordinamento da sempre prevede che ciascun singolo corridore possa esprimere il proprio voto in occasione delle elezioni. Finora era possibile per i corridori votare solo fisicamente, ma ci siamo adeguati al voto elettronico che sarà possibile in sicurezza dalle prossime elezioni in programma nel 2022».
«Noi da anni ci battiamo per ottenere miglioramenti a tutti i livelli per la professione del ciclista, abbiamo a cuore le sorti dei corridori, la loro rappresentatività e sicurezza. Sappiamo quanta energia e lavoro ci vogliano per ottenere piccoli miglioramenti. Ogni membro del consiglio direttivo del CPA sta dando il massimo per rappresentare i corridori, in quest’ultimo anno molto difficile a causa della pandemia sanitaria e alla conseguente crisi economica che stiamo vivendo lo abbiamo dimostrato. Evitando, per esempio, che alcune squadre si sottraessero agli impegni presi con i propri dipendenti. Lo dimostriamo andando da anni alle corse più importanti e mettendoci la faccia nei momenti critici, quando sono i fatti e le decisioni sul campo che contano non le critiche di chi non è mai entrato in gioco. I problemi si possono risolvere, i cambiamenti prendere in considerazione, ma sempre in democrazia. Siamo sempre stati aperti a nuovi membri e a nuove idee, mantenendo però la schiena dritta e senza cedere a compromessi, senza ammettere conflitti di interesse, perchè il nostro unico scopo è operare per il bene di tutti i corridori. Con i nostri sondaggi, le chat su telegram, le riunioni su zoom i corridori possono partecipare in prima persona ed esprimere direttamente le proprie opinioni. Noi ascoltiamo la voce di tutti e diamo voce a chi non ne ha. Orgogliosamente, siamo e continueremo a essere i portavoce di tutti i corridori».